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DURA REAZIONE DEL DELEGATO SOS UTENTI EX COMANDANTE DEI GHISA DR. CALOGERO SANFILIPPO.
E' VIETATO RACCONTARE SCIOCCHEZZE AI PROPRI CITTADINI, DAL MOMENTO CHE AD OGGI, 23/01/2009, DEI VERBALI IMPUGNATI TRAMITE IL DR. SANFILIPPO QUELLI ACCOLTI SONO 442 E NON 125 MENTRE QUELLI RESPINTI SONO 121 E NON 357.
PURTROPPO, QUESTA E' UNA PAGINA DOLOROSA PER LA CITTADINANZA, MA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E' ASTRATTA E, QUINDI, NON PUO' CONOSCERE LA VERGOGNA, MENTRE I SOGGETTI CHE VI OPERANO MALE, INVECE, SI.
SAREBBE MEGLIO CHE LA STAMPA SCRIVESSE DOPO AVER SENTITO TUTTE LE CAMPANE IVI COMPRESA QUELLA DI COLUI CHE HA RAPPRESENTATO DAVANTI AI GIUDICI I RICORRENTI.
PURTROPPO, AL PASSATO NON C'E' RIMEDIO MA AL FUTURO SI, PER CUI QUESTA ESPERIENZA SIA ANCHE DI MONITO PER QUANTI SARANNO CHIAMATI AD ELEGGERE, SENZA DOVERSI PENTIRE, I PROSSIMI AMMINISTRATORI, DAL MOMENTO CHE OGNI ELETTORE QUANDO VA ALLE URNE HA SEMPRE QUELLO CHE SI MERITA.

Al SINDACO di LECCO, a “LA PROVINCIA” di Lecco, al GIORNALE DI LECCO, a “IL GIORNO”, a “LA GAZZETTA DI LECCO”, al “GIORNALE DI MERATE” e, per doverosa conoscenza, al COORDINATORE UFFICIO del GIUDICE DI PACE di LECCO.

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Ho letto l’articolo su “LA PROVINCIA” di Lecco del 23 gennaio 2009 a pagina 15 intitolato “Tutti i ricorsi del 2007 sono stati respinti - A quanto pare le critiche erano infondate” e sono rimasto sconcertato. Credevo che l’amministrazione comunale di Lecco almeno questa volta nel soccombere avesse il buon senso di tacere nei confronti di coloro che, pur avendo ragione, sol perché, al dire del cronista, sono entrati nella ZTL nel 2007 anziché nel 2006, hanno visto respingere il loro ricorso dal Giudice di pace; e quel che è peggio devono subire anche la reprimenda del Comune attraverso la stampa. Come dire “il danno e la beffa” o meglio “cornuto e mazziato”.

Il Comune nulla ha confutato in ordine alle numerose eccezioni di illegittimità proposte dai ricorrenti, 9 per l’esattezza, dichiarando in alcuni casi cose non vere. Valga per tutte la dichiarazione del Direttore della Viabilità, che, in contrasto con un Dicastero del Governo della Repubblica, in atto pubblico, ha dichiarato che “la segnaletica verticale risulta conforme a quanto previsto dal Codice della Strada e relativo Regolamento nonché alla direttiva del Ministero Infrastrutture e Trasporti”, a fronte del Decreto di autorizzazione dello stesso Ministero in cui si legge che “la segnaletica di preavviso non risulta conforme e raccomanda (n.d.r.) che sia adeguata a quanto prescritto dal Regolamento e dal Decreto di autorizzazione”.

Ad onor del vero occorre precisare che, in ordine ai ricorsi proposti mio tramite, i 357 lecchesi che si sono visti respingere il ricorso, contrariamente a quanto si legge nell’articolo, sono soltanto 121, mentre i ricorsi accolti fin qui sono 442 e non i 126 del cronista. Ma a quest’ultimo sfugge che numerosi ricorsi di coloro che sono entrati nella ZTL sia nel 2006 che nel 2007 sono ancora sub judice almeno per tutto il 2009, per cui non è ancora dato conoscere il risultato finale, posto che, se tale è l’orientamento dei Giudici, dopo questo prematuro trionfalismo, potrebbe cambiare.

Non so se veramente l’orientamento dei giudici sia stato di tolleranza solo per il 2006; e siccome la segnaletica è ancora irregolare perché non è stata modificata, mi rifiuto di credere che costoro, dopo due anni di pensamento, abbiano potuto confondere la giustizia con la buona fede. Ritengo, invece, che il loro orientamento sia stato determinato solo da una attenta verifica della situazione di fatto e di diritto, non potendo nel campo dell’opposizione a sanzioni amministrative regolate dalla legge 689/81 decidere secondo equità. La legge lo vieta espressamente. Deduco, quindi, stante che la situazione di fatto non è cambiata (segnaletica ancora irregolare perché non modificata), che il giudizio relativo al 2007 ragionevolmente non potrà che confermare la decisione dell’anno 2006. Confido quindi che i pochi casi isolati di rigetto del ricorso fin qui decisi non facciano testo per l’avvenire, convinto come sono che la serietà e la ragionevolezza del corpo giudicante del Giudice di pace di Lecco abbia a tutelare i diritti dei cittadini calpestati talvolta dalla mala gestione e/o inosservanza delle leggi. Purtroppo, dei 50.000 verbali notificati dal Comune solo un migliaio sono stati oggetto di opposizione ………. Lascio al lettore ogni giudizio sul punto. Sarebbe bene che i mass media, come sta avvenendo per i semafori intelligenti, mettano al corrente i cittadini sulla possibilità di adire, a tutela dei propri interessi, i giudici di pace tutte le volte che la P.A. per fare cassa applica non sempre giustamente le norme di legge.

Purtroppo, i 49.000 che hanno pagato non potranno avere giustizia! Né sarà possibile sapere se veramente le critiche erano infondate, dal momento che i giudici di pace rappresentano soltanto il primo grado del giudizio e la decisione, di fatto, è  economicamente inappellabile (600 euro di avvocato per non pagarne 85 di sanzione è assurdo). La loro giustizia, purtroppo, come il mistero della SS Trinità, appare giocoforza UNA e TRINA; è errato, quindi, scaricare a massa tutto sui giudici di pace, posto che, in un momento, quello attuale, in cui gli scandali per far cassa si moltiplicano, la materia che ci occupa potrebbe essere meritevole di miglior causa, ove il legislatore, per un maggiore esercizio del diritto di difesa sancito dall’art. 24 della Costituzione, consentisse al cittadino la possibilità di difendersi anche in grado di appello davanti al Tribunale senza dovere rivolgersi all’avvocato. Così facendo, il legislatore renderebbe migliore giustizia ai cittadini che personalmente o tramite associazioni ad hoc (come la SOS UTENTI) possano sostenere le loro ragioni.

Purtroppo questa, indipendentemente dai giudici, per la cittadinanza lecchese è una pagina dolorosa che non fa certo onore all’amministrazione comunale, la quale ha realizzato l’impianto per l’accertamento delle infrazioni con telecamere in pieno agosto in dispregio delle norme, disattendendo direttive, prescrizioni e raccomandazioni del Ministero, mantenendo a tutt’oggi caparbiamente la medesima segnaletica non conforme, in particolare quella  di preavviso, traendo ancora in inganno quello sparuto numero di utenti che o non ha seguito la vicenda attraverso la stampa o viene da fuori e cade nella trappola; ecco perché vi è stato un calo del 70% anche se la trappola è ancora lì.

A questo punto, leggendo l’articolo de “LA PROVINCIA” sorgono spontanee 4 considerazioni:

1) non è vero che le telecamere sono giustamente segnalate; basterebbe la nomina di un consulente esterno ed imparziale per accertarlo;

2) vero è che nella ZTL l’accesso ai non autorizzati era vietato da anni, ma le condizioni di organico, di addestramento, di disciplina e di impiego tecnico operativo del Corpo di Polizia Municipale, amministrato senza soluzione di continuità da sindaci ed assessori incapaci, logoratisi per dare la caccia al Comandante di turno (elencati nel mio libro: “La calunnia può uccidere in una giustizia orribilmente sporca – Mala giustizia nel palazzaccio ma in comune ancora peggio”), non ha mai consentito di effettuare i controlli necessari, per cui l’utente ha sempre considerato la ZTL come un cancello con il cartello “ATTENTI AL CANE”, ma senza cane; e quando finalmente, dopo anni viene morsicato dal cane (rectius telecamera), capisce che il cane c’è.

Forse sarebbe stato meglio, come per la telecamera, posizionare qualche metro prima un cartello con la seguente scritta: “ A 30 METRI ATTENTI AL CANE – MA VERAMENTE”;

3) Se è vero che l’orientamento dei giudici è stato di tolleranza solo per il 2006, vuol dire che tutti coloro che sono entrati nella ZTL nel 2006 (circa 12.000) erano nel giusto e, quindi, non si comprende il motivo per cui il Sindaco non restituisca i due milioni di euro sottratti a tutti quelli che hanno pagato ingiustamente;

4) Il Comandante Marco Baffa, forse per un atto di ossequio verso il Sindaco onde scongiurare qualche altra consulenza esterna di “Generale in pensione senza titoli adeguati” (ma gli amministratori non demordono), ha dichiarato che non c’era intenzione di fare cassa; probabilmente Baffa è convinto che il Comune di Lecco, dopo essersi rimpinzato di alcuni milioni di euro, li abbia dati in beneficenza ai propri cittadini.

Fiducioso che per l’avvenire il Sindaco di Lecco possa fare tesoro della presente missiva, la stessa viene inviata all’Ufficio del Giudice di pace per doverosa conoscenza, alle redazioni dei giornali in indirizzo per la opportuna pubblicazione e verrà pubblicata nel mio sito www.tridipudi.it dove rimarrà usque ad finem.

Cordiali saluti                                 

Lecco, 02 febbraio 2009.

 

 

Il Delegato 

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SEMPRE SULLE TELECAMERE

Via Email

Al SINDACO di LECCO, a “LA PROVINCIA” di Lecco, al GIORNALE DI LECCO, a “IL GIORNO”, a “LA GAZZETTA DI LECCO”, al “GIORNALE DI MERATE” e, per doverosa conoscenza, al CORPO GIUDICANTE dell’UFFICIO del GIUDICE DI PACE di LECCO.

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Si insiste nel fatto che nella ZTL l’accesso ai non autorizzati era vietato da anni e ciò avrebbe potuto e potrebbe ancora influenzare la decisione del Corpo giudicante dell’Ufficio del Giudice di pace nei confronti dei trasgressori del 2007.

A chiarimento della mia missiva del 02 febbraio 2009 in cui ho evidenziato che il Corpo di Polizia Municipale, amministrato senza soluzione di continuità da sindaci ed assessori incapaci, logoratisi a cacciare il Comandante Sanfilippo, non ha mai potuto effettuare i controlli necessari, per cui l’utente ha sempre considerato la ZTL come un cancello con il cartello “ATTENTI AL CANE”, ma senza cane, mi pregio evidenziare un episodio che prova la veridicità di quanto affermo.

Nel settembre del 1989, in qualità di Comandante della Polizia Municipale, in perfetta sintonia con l’Assessore e Vice Sindaco ing. Marco Cariboni, avevo predisposto un servizio di controllo nella ZTL, sanzionando all’uopo numerosi trasgressori. Ebbene, il risultato, che si legge nelle pagine 92, 93, 94, 95, 96, 97, 111 e 112 del mio libro “La calunnia può uccidere in una giustizia orribilmente sporca – Mala giustizia nel palazzaccio ma in comune ancora peggio”, è stato il seguente: 1) lettera n. 23731 del 14.09.1989 del Sindaco al Comandante (capolavoro politico di mistificazione tra repressione e prevenzione); 2) istigazione della cittadinanza da parte del PSI a ribellarsi contro i vigili; 3) degradazione sul campo del Comandante da Ten. Colonnello a Capitano; 4) dimissioni dell’Assessore e Vice Sindaco ing. Marco Cariboni.

Inserisco qui di seguito le pagine sopra indicate per coloro che non hanno il libro o non lo hanno ancora letto, al fine di poter cogliere appieno lo squallore in cui versa talvolta la P.A. o meglio la politica quando si vuole arrampicare sugli specchi.

In sostanza, quei cittadini, ai quali in pieno torpore di agosto 2006 è stata tesa la trappola delle telecamere senza preavviso in dispregio delle norme, disattendendo direttive, prescrizioni e raccomandazioni del Ministero, dal 1989 al 2006, periodo in cui i Comuni non avevano ancora scoperto il modo di far cassa, potevano accedere tranquillamente nella ZTL in nome della prevenzione, mentre dal 2006 ad oggi in 50.000 hanno subito la repressione. Ad majora Lecco 12.02.2009