Il Delegato Regionale |
SOS UTENTI Via Giulio Cesare, 94 00192 ROMA n° verde 800 090327 |
Il Presidente |
Internet:
www.sosutenti.net
- mail: info@sosutenti.net |
||
DELEGAZIONE
REGIONALE LOMBARDIA |
DURA REAZIONE DEL DELEGATO SOS UTENTI
EX COMANDANTE DEI GHISA DR. CALOGERO SANFILIPPO.
E' VIETATO RACCONTARE SCIOCCHEZZE AI PROPRI CITTADINI, DAL MOMENTO CHE AD OGGI, 23/01/2009,
DEI VERBALI IMPUGNATI TRAMITE IL DR. SANFILIPPO QUELLI ACCOLTI SONO 442 E NON 125 MENTRE
QUELLI RESPINTI SONO 121 E NON 357.
PURTROPPO, QUESTA E' UNA PAGINA DOLOROSA PER LA CITTADINANZA, MA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E' ASTRATTA E, QUINDI, NON PUO'
CONOSCERE LA VERGOGNA, MENTRE I SOGGETTI CHE VI OPERANO MALE, INVECE, SI.
SAREBBE MEGLIO CHE LA STAMPA SCRIVESSE DOPO AVER SENTITO TUTTE LE CAMPANE IVI COMPRESA
QUELLA DI COLUI CHE HA RAPPRESENTATO DAVANTI AI GIUDICI I RICORRENTI.
PURTROPPO, AL PASSATO NON C'E' RIMEDIO MA AL FUTURO SI, PER CUI QUESTA ESPERIENZA SIA ANCHE DI
MONITO PER QUANTI SARANNO CHIAMATI AD ELEGGERE, SENZA DOVERSI PENTIRE, I PROSSIMI
AMMINISTRATORI, DAL MOMENTO CHE OGNI ELETTORE QUANDO VA ALLE URNE HA SEMPRE QUELLO CHE SI
MERITA.
Al SINDACO di LECCO, a “LA PROVINCIA” di Lecco, al GIORNALE DI LECCO, a “IL GIORNO”, a “LA GAZZETTA DI LECCO”, al “GIORNALE DI MERATE” e, per doverosa conoscenza, al COORDINATORE UFFICIO del GIUDICE DI PACE di LECCO.
*
*
* * *
Ho
letto l’articolo su “LA PROVINCIA” di Lecco del 23 gennaio 2009 a pagina
15 intitolato “Tutti i ricorsi del 2007
sono stati respinti - A quanto pare le critiche erano infondate” e sono
rimasto sconcertato. Credevo che l’amministrazione comunale di Lecco almeno
questa volta nel soccombere avesse il buon senso di tacere nei confronti di
coloro che, pur avendo ragione, sol perché, al dire del cronista, sono entrati
nella ZTL nel 2007 anziché nel 2006, hanno visto respingere il loro ricorso dal
Giudice di pace; e quel che è peggio devono subire anche la reprimenda del
Comune attraverso la stampa. Come dire “il
danno e la beffa” o meglio “cornuto
e mazziato”.
Il
Comune nulla ha confutato in ordine alle
numerose eccezioni di illegittimità proposte
dai ricorrenti, 9 per l’esattezza, dichiarando in alcuni casi cose non vere.
Valga per tutte la dichiarazione del Direttore della Viabilità, che, in
contrasto con un Dicastero del Governo della Repubblica, in atto pubblico, ha
dichiarato che “la segnaletica verticale
risulta conforme a quanto previsto dal Codice della Strada e relativo
Regolamento nonché alla direttiva del Ministero Infrastrutture e Trasporti”,
a fronte del Decreto di autorizzazione dello stesso Ministero in cui si
legge che “la segnaletica di preavviso non risulta conforme e raccomanda (n.d.r.)
che sia adeguata a quanto prescritto dal Regolamento e dal Decreto di
autorizzazione”.
Ad
onor del vero occorre precisare che, in ordine ai ricorsi proposti mio tramite,
i 357 lecchesi che si sono visti respingere il ricorso, contrariamente a quanto
si legge nell’articolo, sono soltanto 121, mentre i ricorsi accolti fin qui
sono 442 e non i 126 del cronista. Ma a quest’ultimo sfugge che numerosi
ricorsi di coloro che sono entrati nella ZTL sia nel 2006 che nel 2007 sono
ancora sub judice almeno per tutto il 2009, per cui non è ancora dato conoscere
il risultato finale, posto che, se tale è l’orientamento dei Giudici, dopo
questo prematuro trionfalismo, potrebbe cambiare.
Non
so se veramente l’orientamento dei giudici sia stato di tolleranza solo per il
2006; e siccome la segnaletica è ancora irregolare perché non è stata
modificata, mi rifiuto di credere che costoro, dopo due anni di pensamento,
abbiano potuto confondere la giustizia con la buona fede. Ritengo, invece, che
il loro orientamento sia stato determinato solo da una attenta verifica della
situazione di fatto e di diritto, non potendo nel campo dell’opposizione a
sanzioni amministrative regolate dalla legge 689/81 decidere secondo equità. La
legge lo vieta espressamente. Deduco, quindi, stante che la situazione di fatto
non è cambiata (segnaletica ancora irregolare perché non modificata), che il
giudizio relativo al 2007 ragionevolmente non potrà che confermare la decisione
dell’anno 2006. Confido quindi che i pochi casi isolati di rigetto del ricorso
fin qui decisi non facciano testo per l’avvenire, convinto come sono che la
serietà e la ragionevolezza del corpo giudicante del Giudice di pace di Lecco
abbia a tutelare i diritti dei cittadini calpestati talvolta dalla mala gestione
e/o inosservanza delle leggi. Purtroppo, dei 50.000 verbali notificati dal
Comune solo un migliaio sono stati oggetto di opposizione ………. Lascio al
lettore ogni giudizio sul punto. Sarebbe bene che i mass media, come sta
avvenendo per i semafori intelligenti, mettano al corrente i cittadini sulla
possibilità di adire, a tutela dei propri interessi, i giudici di pace tutte le
volte che la P.A. per fare cassa applica non sempre giustamente le norme di
legge.
Purtroppo,
i 49.000 che hanno pagato non potranno avere giustizia! Né sarà possibile
sapere se veramente le critiche erano infondate, dal momento che i giudici di
pace rappresentano soltanto il primo grado del giudizio e la decisione, di
fatto, è economicamente
inappellabile (600 euro di avvocato per non pagarne 85 di sanzione è assurdo).
La loro giustizia, purtroppo, come il mistero della SS Trinità, appare
giocoforza UNA e TRINA; è errato, quindi, scaricare a massa tutto sui giudici
di pace, posto che, in un momento, quello attuale, in cui gli scandali per far
cassa si moltiplicano, la materia che ci occupa potrebbe essere meritevole di
miglior causa, ove il legislatore, per un maggiore esercizio del diritto di
difesa sancito dall’art. 24 della Costituzione, consentisse al cittadino la
possibilità di difendersi anche in grado di appello davanti al Tribunale senza
dovere rivolgersi all’avvocato. Così facendo, il legislatore renderebbe
migliore giustizia ai cittadini che personalmente o tramite associazioni ad hoc
(come la SOS UTENTI) possano sostenere le loro ragioni.
Purtroppo
questa, indipendentemente dai giudici, per la cittadinanza lecchese è una
pagina dolorosa che non fa certo onore all’amministrazione comunale, la quale
ha realizzato l’impianto per l’accertamento delle infrazioni con telecamere
in pieno agosto in dispregio delle norme, disattendendo direttive, prescrizioni
e raccomandazioni del Ministero, mantenendo a tutt’oggi caparbiamente la
medesima segnaletica non conforme, in particolare quella
di preavviso, traendo ancora in inganno quello sparuto numero di utenti
che o non ha seguito la vicenda attraverso la stampa o viene da fuori e cade
nella trappola; ecco perché vi è stato un calo del 70% anche se la trappola è
ancora lì.
A
questo punto, leggendo l’articolo de “LA PROVINCIA” sorgono spontanee 4
considerazioni:
1) non è
vero che le telecamere sono giustamente segnalate; basterebbe la nomina di un
consulente esterno ed imparziale per accertarlo;
2) vero è
che nella ZTL l’accesso ai non autorizzati era vietato da anni, ma le
condizioni di organico, di addestramento, di disciplina e di impiego tecnico
operativo del Corpo di Polizia Municipale, amministrato senza soluzione di
continuità da sindaci ed assessori incapaci, logoratisi per dare la caccia al
Comandante di turno (elencati nel mio libro: “La calunnia può uccidere in una
giustizia orribilmente sporca – Mala giustizia nel palazzaccio ma in comune
ancora peggio”), non ha mai consentito di effettuare i controlli necessari,
per cui l’utente ha sempre considerato la ZTL come un cancello con il cartello
“ATTENTI AL CANE”, ma senza cane; e quando finalmente, dopo anni viene
morsicato dal cane (rectius telecamera), capisce che il cane c’è.
Forse
sarebbe stato meglio, come per la telecamera, posizionare qualche metro prima un
cartello con la seguente scritta: “ A 30 METRI ATTENTI AL CANE – MA
VERAMENTE”;
3) Se è
vero che l’orientamento dei giudici è stato di tolleranza solo per il 2006,
vuol dire che tutti coloro che sono entrati nella ZTL nel 2006 (circa 12.000)
erano nel giusto e, quindi, non si comprende il motivo per cui il Sindaco non
restituisca i due milioni di euro sottratti a tutti quelli che hanno pagato
ingiustamente;
4) Il
Comandante Marco Baffa, forse per un atto di ossequio verso il Sindaco onde
scongiurare qualche altra consulenza esterna di “Generale in pensione senza
titoli adeguati” (ma gli amministratori non demordono), ha dichiarato che non
c’era intenzione di fare cassa; probabilmente Baffa è convinto che il Comune
di Lecco, dopo essersi rimpinzato di alcuni milioni di euro, li abbia dati in
beneficenza ai propri cittadini.
Fiducioso
che per l’avvenire il Sindaco di Lecco possa fare tesoro della presente
missiva, la stessa viene inviata all’Ufficio del Giudice di pace per doverosa
conoscenza, alle redazioni dei giornali in indirizzo per la opportuna
pubblicazione e verrà pubblicata nel mio sito www.tridipudi.it
dove rimarrà usque ad finem.
Cordiali
saluti
Lecco,
02 febbraio 2009.
Il Delegato Regionale |
SOS UTENTI Via Giulio Cesare, 94 00192 ROMA n° Verde 800 090327 |
Il Presidente |
Internet:
www.sosutenti.net
- mail: info@sosutenti.net |
||
DELEGAZIONE
REGIONALE LOMBARDIA |
SEMPRE SULLE TELECAMERE
Via Email
Al SINDACO di LECCO, a “LA PROVINCIA” di Lecco, al GIORNALE DI LECCO, a “IL GIORNO”, a “LA GAZZETTA DI LECCO”, al “GIORNALE DI MERATE” e, per doverosa conoscenza, al CORPO GIUDICANTE dell’UFFICIO del GIUDICE DI PACE di LECCO.
* * * * *
Si insiste nel fatto che nella ZTL l’accesso ai non autorizzati era vietato da anni e ciò avrebbe potuto e potrebbe ancora influenzare la decisione del Corpo giudicante dell’Ufficio del Giudice di pace nei confronti dei trasgressori del 2007.
A chiarimento della mia missiva del 02 febbraio 2009 in cui ho evidenziato che il Corpo di Polizia Municipale, amministrato senza soluzione di continuità da sindaci ed assessori incapaci, logoratisi a cacciare il Comandante Sanfilippo, non ha mai potuto effettuare i controlli necessari, per cui l’utente ha sempre considerato la ZTL come un cancello con il cartello “ATTENTI AL CANE”, ma senza cane, mi pregio evidenziare un episodio che prova la veridicità di quanto affermo.
Nel settembre del 1989, in qualità di Comandante della Polizia Municipale, in perfetta sintonia con l’Assessore e Vice Sindaco ing. Marco Cariboni, avevo predisposto un servizio di controllo nella ZTL, sanzionando all’uopo numerosi trasgressori. Ebbene, il risultato, che si legge nelle pagine 92, 93, 94, 95, 96, 97, 111 e 112 del mio libro “La calunnia può uccidere in una giustizia orribilmente sporca – Mala giustizia nel palazzaccio ma in comune ancora peggio”, è stato il seguente: 1) lettera n. 23731 del 14.09.1989 del Sindaco al Comandante (capolavoro politico di mistificazione tra repressione e prevenzione); 2) istigazione della cittadinanza da parte del PSI a ribellarsi contro i vigili; 3) degradazione sul campo del Comandante da Ten. Colonnello a Capitano; 4) dimissioni dell’Assessore e Vice Sindaco ing. Marco Cariboni.
Inserisco qui di seguito le pagine sopra indicate per coloro che non hanno il libro o non lo hanno ancora letto, al fine di poter cogliere appieno lo squallore in cui versa talvolta la P.A. o meglio la politica quando si vuole arrampicare sugli specchi.
In sostanza, quei cittadini, ai quali in pieno torpore di agosto 2006 è stata tesa la trappola delle telecamere senza preavviso in dispregio delle norme, disattendendo direttive, prescrizioni e raccomandazioni del Ministero, dal 1989 al 2006, periodo in cui i Comuni non avevano ancora scoperto il modo di far cassa, potevano accedere
tranquillamente nella ZTL in nome della prevenzione, mentre dal 2006 ad oggi in 50.000 hanno subito la repressione. Ad majora Lecco 12.02.2009